Traumi diretti correlati, oltre che dal sovraccarico dovuto ai numerosi colpi sparati, sono soprattutto le lesioni alla spalla.
Figura 1: Damping Device: esterni (A), sostitutivi (B) e interni (C).
I Damping Device, comunemente chiamati sistemi di ammortizzazione, vengono utilizzati per diminuire gli effetti del rinculo del fucile sul corpo del tiratore e ritardare la comparsa di affaticamento e dolore. Diverse aziende d’armi hanno realizzato dei sistemi di ammortizzazione installabili nella parte terminale del fucile, in sostituzione o direttamente all’interno del calcio.
I Damping Device più comuni, installati nella maggior parte dei fucili venduti, sono quelli esterni, chiamati calcioli, vedi Figura_1 A. I calcioli, in base al materiale polimerico utilizzato (ad esempio gomma, poliuretano o gel) ed al loro spessore, hanno differenti capacità di ammortizzare il rinculo.
Tuttavia, molto spesso i calcioli non riducono sufficientemente gli effetti del rinculo quindi il tiratore può decidere di utilizzare Damping Device sostitutivi, come il Kynshot hydraulic shotgun buffer (Kynshot, Buffalo, USA, Figura_1 B), o interni, come il Progressive Comfort System® (Benelli Armi S.p.A., Urbino, Italy, Figura_1 C), la cui efficacia è stata oltresì dimostrata tramite uno studio scientifico che ha evidenziato la netta riduzione della forza di impatto sul corpo del tiratore durante lo sparo. Inoltre, il Progressive Comfort è stato progettato per comprimersi in maniera progressiva in base alle Energie di Rinculo (ER) sviluppate dalle cartucce utilizzate (basse, medie, alte ER) (Banci & Serafini, 2015).
Tabella 1: dettagli generici dei fucili presi in esame: fucile_1, senza Damping Device (828U, Benelli Armi S.p.A., Urbino, Italy); fucile_2, con Dampin Device – Progressive Comfort System (828U, Benelli Armi S.p.A., Urbino, Italy); fucile_3, senza Damping Device e peso maggiore rispetto ai primi due (828U SPORT, Benelli Armi S.p.A., Urbino, Italy).
Traumatologia nel tiro a volo
Nel tiro a volo, a differenza dell’attività militare, vengono utilizzate cartucce a bassa ER: difatti il limite massimo consentito dalla FITAV è stato fissato a 28.0±0.5 g.
Grazie a queste basse ER ed alle caratteristiche dell’azione tecnica di tiro, la traumatologia nel tiro a volo risulta sufficientemente bassa e legata soprattutto al sovrapporsi di patologie degenerative e da sovraccarico riguardanti la colonna vertebrale (cervicalgie, cervicobrachialgie, lombalgie e lombosciatalgie), le spalle (lesioni della cuffia dei rotatori) ed i gomiti (epicondiliti e epitrocleiti) (Anedda & Cattani, 2013).
Traumi diretti correlati al rinculo del fucile oltre che dal sovraccarico dovuto ai numerosi colpi sparati sono soprattutto le lesioni alla spalla, in particolare:
- cedimento da distensione;
- patologia da conflitto sub-acromiale della cuffia dei rotatori;
- lesioni da distacco traumatico della cuffia dei rotatori;
- tendinopatia calcifica della spalla;
- instabilità anteriore e posteriore della spalla (Anderson & Wilk, 1998).
A livello del gomito le lesioni più frequenti risultano essere:
- patologia mediale: neuropatia ulnare epicondilite mediale, lussazione del legamento collaterale ulnare;
- patologia laterale: epicondilite laterale, osteocondrite dissecante;
- patologia posteriore: frattura d’olecrano da stress, tendinite del tricipite, gomito valgo da sovra-distensione (Puddu, Giombini, & Selvanetti, 2000).
Partendo da questo presupposto è possibile ipotizzare che lo sport del tiro a volo non risulta essere di carattere traumatico, però il numero elevato di colpi sparati e la lunga durata delle gare possono portare il tiratore a percepire sensazioni di dolore e affaticamento, soprattutto nella zona anatomica del corpo che entra in contatto diretto o si oppone al rinculo del fucile durante la fase dello sparo.
Di conseguenza, queste percezioni più o meno elevate di affaticamento e dolore potrebbero incidere negativamente sull’esito della prestazione.
Perché non vengono utilizzati i Damping Device nei fucili sportivi?
Tralasciando le caratteristiche tecniche dell’arma, la differenza sostanziale tra un fucile da caccia ed uno sportivo è data dal peso. Infatti, un fucile da caccia normalmente ha un peso inferiore ai 3000 g mentre uno sportivo può arrivare a pesare anche 4000 g.
Perciò, considerando la legge di conservazione della quantità di moto, all’aumentare della massa del fucile, a parità di peso della cartuccia sparata, il fucile acquisirà una ER inferiore.
Pertanto, sparando una cartuccia da 28 g con i 2 fucili più leggeri (fucile_1 e fucile_2) si otterrà un’ER uguale tra di loro e maggiore rispetto a quella associata al fucile più pesante (fucile_3).
Tuttavia, il tiratore percepirà un rinculo maggiore utilizzando il fucile_1 rispetto al fucile_2 ed al fucile_3; infatti il fucile_3 ha un peso maggiore mentre il fucile_2 ha installato all’interno del calcio un sistema di ammortizzazione che ha lo scopo di diminuire l’effetto del rinculo percepito.
In base alle ER teoriche possiamo concludere dicendo che, il fucile_2 ed il fucile_3 porteranno ad una percezione del rinculo simile tra di loro e migliore rispetto al fucile_1 (fucile da caccia leggero senza Damping Device). Di contro va osservato che, durante l’attività del tiro a volo, il controllo e la gestione dei movimenti dell’arma tra il primo ed il secondo colpo risultano di fondamentale importanza, perciò un sistema di ammortizzazione del rinculo potrebbe aumentare i movimenti causati dopo il primo sparo. Di conseguenza, nelle armi da tiro sportive si predilige un fucile con peso maggiorato rispetto ai classici fucili da caccia, avente un calcio rigido e stabile rispetto ad un calcio ammortizzato.
Nel prossimo articolo verranno descritte in modo dettagliato alcune tecniche biomedicali che possono essere utilizzate per l’analisi degli effetti del rinculo sul corpo del tiratore.
BIBLIOGRAFIA:
- Anderson, J. R., & Wilk, K. E. (1998). La spalla dell’atleta. Roma: Antonio Delfino Edizioni.
- Anedda, A., & Cattani, M. (2013). Tiro a volo. Med. Sport., 66(3), 431-438.
- Banci, L., & Serafini, M. (2015). Structural optimization of the Benelli Progressive Comfort. Enginsoft, 12(2), 31-33.
- Puddu, G., Giombini, A., & Selvanetti, A. (2000). Rehabilitation of sport injuries. Berlino Heidelberg New York: Springer-Verlag.