Relazione tra la variabilità della frequenza cardiaca e la performance negli sport di precisione.
Negli sport di precisione, il controllo del corpo e delle emozioni risultano di fondamentale importanza per il raggiungimento della massima performance sportiva.
Ad un buon allenamento fisico e tecnico è importante inserire un ottimo allenamento psicofisiologico, che avrà come compito principale quello di gestire le emozioni, così da permettere all’atleta di ottenere il massimo durante la prestazione.
In tutti gli sport di precisione, ed in particolare nel tiro con il fucile e nel tiro con l’arco, il controllo dell’attenzione e delle emozioni sono stati considerati come i più importanti fattori psicologici che dominano la performance durante la fase di avvio dell’azione o dello sparo/tiro.
Ricerche precedenti hanno rivelato che la Hearth Rate (HR) e la Hearth Rate Variation (HRV) sono indicatori fisiologici cruciali correlati allo stato di attenzione dell’atleta.
Secondo l’ipotesi di intake-rejection di Lacey e Lacey’s (1974,1980), la diminuzione della HR è associata alla concentrazione verso stimoli esterni o all’elaborazione di informazioni ambientali. Inoltre, altre ricerche hanno identificato la probabilità che si verifichi una diminuzione della HR nei tiratori esperti prima di sparare. Di conseguenza, la diminuzione della HR, viene utilizzata per esaminare i processi di attenzione nei vari sport. Invece, la misurazione della HRV, viene utilizzata per valutare l’attivazione del sistema nervoso simpatico e parasimpatico.
In psicofisiologia, il calcolo dell’HRV è meno distorto rispetto all’analisi dell’HR e può riflettere la capacità di un individuo di spostare l’attenzione verso stimoli interni ed esterni, basati sulla messa a fuoco delle abilità motorie richieste per l’esecuzione di un preciso gesto tecnico.
Per quanto riguarda l’associazione tra la prestazione e l’HRV, in base allo studio condotto da Hsieh, et al. nel 2010 possiamo dire che:
- il sistema nervoso parasimpatico è più attivo durante l’esecuzione del movimento tecnico richiesto negli atleti più qualificati rispetto a quelli meno qualificati;
- durate le prestazioni migliori, è stata misurata una più alta frequenza di HRV e una bassa HR, insieme a una maggiore attività del sistema parasimpatico;
- dopo l’apprendimento di un gesto tecnico, è stata misurata una diminuzione della bassa frequenza di HRV e il sistema parasimpatico è stato attivato dopo l’apprendimento;
- le prestazioni atletiche sono migliorate dopo l’allenamento con biofeedback HRV.
Pertanto, l’HRV ha mostrato un’alta associazione con la padronanza delle abilità motorie dell’atleta e una maggiore attività nel sistema parasimpatico. Poiché l’attenzione è stata distribuita verso un obiettivo esterno, si è verificata anche una diminuzione della HR, insieme a una diminuzione dell’ansia.
Partendo da questo presupposto, possiamo concludere dicendo che, bisogna necessariamente associare all’allenamento fisico e tecnico dell’atleta, uno specifico allenamento psicofisiologico, volto a diminuire l’HR e a migliorare la capacità di gestire l’HRV.
BIBLIOGRAFIA:
- Tsia‐chun Hsieh , Chung‐ju Huang & Tsung‐min Hung (2010) Relationships between heart rate variability, attention, and athletic performance, International Journal of Sport and Exercise Psychology, 8:4.