Tiro a volo: le origini

Dalla nascita del tiro con il fucile alla formazione delle diverse discipline sportive. L’Inghilterra: dove tutto ho avuto inizio.

Prima di entrare nel vivo di questo nostro piccolo excursus storico, per molti dei lettori sicuramente già ampiamente conosciuto, corre l’obbligo di fare un piccolo “ripasso” su cosa si intende allo stato attuale per tiro a volo… Il tiro al piattello o tiro a volo è una disciplina sportiva di precisione in cui i piattelli (clay) devono essere colpiti dalle munizioni sparate tramite le armi da fuoco (Albert, Freudenthal, & Levedag, 2016). Questa pratica, denominata inizialmente “trap shooting”, nasce intorno al XIX secolo in Inghilterra dall’idea di alcuni cacciatori come risposta ad un divieto di caccia ai volatili selvatici istituito in quel periodo. Inizialmente come sostituzione alla caccia, successivamente, nel corso degli anni, come attività sportiva.

Non si hanno date certe sullo svolgimento della prima gara di tiro realizzata, però sappiamo che, prima di arrivare alle macchine lancia piattelli che conosciamo oggi, i bersagli erano dei piccioni posizionati in diverse gabbie (da qui la parola “traps”) sparse in un campo e lo scopo del tiratore era quello di abbatterli dopo che avessero spiccato il volo.

Con l’avvento delle prime macchine lancia piattelli questa attività aumentò la sua visibilità internazionale: fu difatti ammessa come sport facoltativo ai Giochi Olimpici di Parigi del 1900 (specialità: trap e fossa universale). Per regolamentare a livello internazionale l’attività del tiro a volo nel 1921 fu istituita la Union Internationale de Tir (UIT) che nel 1998 assunse la denominazione di International Shooting Sport Federation (ISSF). Di conseguenza, le nazioni che svolgevano questa attività, tra le quali l’Italia, istituirono le Federazioni nazionali. Infatti, il 4 agosto 1926 prese avvio la Federazione italiana tiro al piccione d’argilla (FITPA), entrata a far parte del Coni nel 1927 con il nome di Federazione italiana tiro a volo (FITAV) nella quale confluirono 151 Società e 916 tiratori (FITAV, 2008). Lo stesso anno di fondazione della UIT (1921), per regolamentare l’attività di tiro al piccione vivo a livello internazionale, sotto un forte appoggio della Francia, a Losanna (Svizzera) fu istituita la Union Internationale Chasse (UIC), che nel 1938 assunse il nome di Federation Internationale de Tir aux Armes Sportives de Chasse (FITASC) e nel corso degli anni diede origine a numerose attività sportive di tiro (FITASC, 2010).

Figura1: Esempio di fucile sovrapposto (modello: 828U SPORT, Benelli Armi S.p.a., Urbino, Italia) utilizzato nel tiro a volo.

Figura2: Esempio di fucile semiautomatico (modello: m2 SP, Benelli Armi S.p.a., Urbino, Italia) adottato nel tiro dinamico sportivo.

Altra attività svolta con il fucile, con caratteristiche mol- to differenti dal classico tiro a volo, è il tiro definito “dinamico”, che prese piede a partire dalla seconda metà degli anni ’50 del secolo scorso, diffondendosi molto velocemente in tutto il mondo. Di conseguenza, il 4 maggio 1976 in Columbia, Missouri, fu istituita la International Practical Shooting Confederation (IPSC), con la finalità di promuovere, mantenere, migliorare e far progredire lo sport del tiro dinamico e di regolamentarlo a livello mondiale. A differenza delle classiche attività di tiro, in quello dinamico l’atleta non rimane fermo nella sua pedana aspettando di sparare, ma si muove nel percorso di gara, sparando nel minor tempo possibile a bersagli mobili e multipli, posizionati a diverse distanze. Nel nostro Paese questa pratica sportiva ha cominciato a svilupparsi intorno alla seconda metà degli anni ’80, dando “il la” al fiorire di diverse Associazioni, ma solo il 19 maggio 2010 fu riconosciuta dal Coni come “disciplina sportiva associata” e venne istituita la Federazione italiana tiro dinamico sportivo (FITDS).

IL NOSTRO SPORT, OGGI:

Lo sport del tiro a volo comprende molte discipline regolamentate a livello internazionale dalla ISSF e dalla FITASC e il fucile maggiormente utilizzato è il sovrapposto (vedi foto). Le differenze principali che possiamo osservare tra le varie specialità riguardano le angolazioni e la velocità dei piattelli lanciati, le caratteristiche dei campi da tiro, la sequenza degli spari e le peculiarità tecniche dei fucili impiegati. Tra tutte, le uniche competizioni che prevedono la partecipazione alle Olimpiadi sono la fossa olimpica (o trap) e lo skeet. Le altre discipline di carattere internazionale sono il double trap (disciplina olimpica no al 2016), il compak sporting, lo sporting, l’elica e la fossa universale. Mentre lo sport del tiro dinamico, non presente alle Olimpiadi, viene regolamentato a livello internazionale dalla IPSC e prevede l’uso di fucili semiautomatici (vedi foto) e di pistole.

BIBLIOGRAFIA:

  • Albert F., FreudenthAl S., & levedAg S. (2016). Visual target tracking in clay pigeon shooting sports: estimation of ight parameters and throwing. Scitepress, 3 (Visapp), 293-304.
  • FITASC (2010). L’historique de la FITASC. Tratto da https://www.tasc.com/it/content/57/4.
  • FitAv (2008). Storia. Tratto da http://www.tav.it/statico/altre-pagine/storia.html.

R.Monzoni. (2019). Tiro a volo: le origini. Caccia&Tiro. n°2 (febbraio) pp 42-44