Equilibrio e Propriocezione

Prima di parlare di equilibrio, è doveroso definire il significato di postura. La postura rappresenta la “posizione e l’ espressione che il corpo assume nello spazio, secondo uno schema individuale, grazie all’attività della muscolatura tonica con funzione antigravitaria e con forte significato biomeccanico-anatomico, psicologico, sociale, emozionale e simbolico” (1). Per mantenere l’equilibrio posturale statico o dinamico, è di fondamentale importanza la capacità di regolare la postura rispetto alla forza di gravità. In letteratura ritroviamo principalmente 3 tipologie di equilibrio: statico, dinamico, di volo. Equilibrio statico: quando il corpo tende a rimanere nella posizione assunta, quando abbiamo un bilanciamento di tutte le forze agenti sul corpo. Equilibrio dinamico: quando si riesce a svolgere un movimento senza perdere il controllo del corpo. L’equilibrio è ,infine, di volo quando il soggetto esegue ,portando a termine,un movimento senza venire a contatto con il terreno (in volo), come previsto a livello mentale.

ORGANI DELL'EQUILIBRIO:

L’equilibrio è caratterizzato da due componenti, una dinamica ed una statica. Mentre la componente dinamica ci informa dei movimenti che stiamo svolgendo nello spazio, la componente statica  ci fa conoscere la posizione della nostra testa quando non si trova nella normale posizione eretta. L’orecchio interno, le articolazioni, gli organi tendinei del golgi ed i propriocettori muscolari inviano l’informazione sensoriale al cervello, il quale viene aggiornato della posizione delle diverse parti del nostro corpo l’una rispetto all’altra e rispetto all’ambiente. Oltre all’orecchio interno, alle articolazioni ed ai propriocettori muscolari, anche la vista svolge un ruolo molto importante nel mantenimento dell’equilibrio. (2)

1. ORECCHIO INTERNO:

Il senso dell’equilibrio lo ritroviamo grazie alle cellule cigliate localizzate nell’apparato vestibolare dell’orecchio interno. L’apparato vestibolare, definito anche “labirinto membranoso”, è caratterizzato da un insieme di camere connesse tra di loro e piene di liquido. il suo scopo è quello di  fornire  informazioni al cervelletto relative al movimento del nostro corpo ed alla sua posizione nello spazio. L’apparato vestibolare nell’uomo è formato da:

  • Due organi otolitici, che sono il sacculo e l’utricolo.
  • Tre canali semicircolari, che si uniscono all’utricolo a livello della base.(2)
1.1 CANALI SEMICIRCOLARI:

Lo scopo principale dei canali semicircolari è di rilevare le accelerazioni angolari. I canali semicircolari sono tre e si connettono con l’utricolo a livello della base.

  • Canale orizzontale: capta le informazioni delle rotazioni che vengono associate al girare sul proprio asse (come l’avvitamento di un pattinatore).
  • Canale posteriore: capta le informazioni delle rotazioni che avvengono sull’asse sagittale (come la ruota in ginnastica).
  • Canale superiore: capta le informazioni che provengono dai ribaltamenti (come la capovolta in avanti o in dietro).(3)
1.2 ORGANI OTOLITICI:

Lo scopo principale degli organi otolitici è di rilevare le accelerazioni lineari e la posizione del capo. Gli organi otolitici sono due, l’utricolo ed il sacculo e sono orientati in modo tale da rispondere prontamente alle accelerazioni lineari. Le strutture sensoriali di questi due organi sono le macule,caratterizzate dalla presenza di cellule cigliate. Quest’ultime sono ricoperte di una sostanza gelatinosa detta membrana otolitica, in cui ritroviamo proteine (otoliti) e piccole particelle di carbonato di calcio. Quando gli otoliti si muovono anteriormente e dorsalmente, ad opera della gravità o delle accelerazioni, si muove con loro anche la membrana gelatinosa, la quale promuove il piegamento delle ciglia delle cellule recettoriali dando l’avvio al segnale.   In base a come muoviamo la testa, grazie alle macule, sentiamo un’accelerazione o una decelerazione. La direzione del movimento viene, in seguito, calcolata ad opera del sistema nervoso, il quale identifica le cellule deporalizzate e iperpolarizzate. (2)

1.3 CERVELLETTO:

Il cervelletto è localizzato posteriormente al tronco cerebrale, connesso all’encefalo, svolge un ruolo fondamentale nella coordinazione dei movimenti. Il cervelletto agisce come un sistema di integrazione, confronta le attività programmate con le reali variazioni che avvengono nel nostro corpo e grazie al sistema motorio elabora tempestivamente le correzioni necessarie da attuare. Il cervelletto riceve informazioni da diverse regioni dell’encefalo, dal cervello, da recettori sensoriali quali propriocettori muscolari e articolari, input visivi e, tramite il ramo vestibolare del nervo vestibolococleare (VII) riceve i dati sull’equilibrio. (3)

2. FUSI NEUROMUSCOLARI:

I fusi neuromuscolari rispondono a stimoli che portano all’allungamento muscolare. Sono piccole strutture allungate, localizzate e disposte in parallelo tra le fibre muscolari extrafusali.Sono sensibili allo stiramento della fibra muscolare ed inviano le informazioni inerenti alla lunghezza del muscolo stressato al midollo spinale ed all’encefalo. Tutti i muscoli hanno al proprio interno i fusi, ad eccezione di un muscolo localizzato nella mandibola. Ciascun fuso è formato da una capsula di tessuto connettivo che avvolge le fibre intrafusali (gruppo di piccole fibre muscolari). Quest’ultime possono essere divise in due sezioni terminali ed una sezione centrale.   Le sezioni terminali posseggono la componente contrattile e sono innervate dai motoneuroni gamma, la sezione centrale è priva di mio filamenti ed è avvolta da terminazioni sensoriali, le quali vengono stimolate dallo stiramento. Un muscolo in situazione di riposo possiede la sezione centrale del fuso abbastanza stirata, la quale attiva le terminazioni sensoriali, che inviano costantemente informazioni al SNC. Grazie a questa attivazione i fusi neuromuscolari riescono a far attivare delle contrazioni riflesse del muscolo, le quali prevengono i danni da eccessivo stiramento. (2)

3. ORGANI TENDINEI DEL GOLGI:

Gli organi tendinei del golgi sono recettori sensoriali localizzati vicino alle inserzioni delle fibre tendinee sulle fibre muscolari. Ogni organo tendineo del golgi normalmente si collega con un certo numero di fibre muscolari che può variare da 5 a 25. Gli organi tendinei del golgi sono sensibili alle variazioni di tensione che si vengono a sviluppare a livello del complesso muscolo-tendineo. Principalmente svolgono un’azione inibitoria, proteggendo e riducendo il rischio di lesioni. In una situazione di forte tensione muscolare, inibiscono la muscolatura agonista ed eccitano i muscoli antagonisti. Il livello di tensione di questi organi può essere modificato grazie all’allenamento. Un’attivazione ritardata degli organi tendinei del golgi porta ad un’azione muscolare più vigorosa. Grazie a questo meccanismo si potrebbe spiegare, in parte, l’aumento di forza muscolare che si ha dopo aver eseguito un allenamento specifico incentrato sulla forza. (3)

4. RECETTORI ARTICOLARI:

I recettori articolari li ritroviamo nei legamenti e nelle capsule di tutte le articolazioni. Vengono stimolati dalla distensione meccanica dei vari tessuti articolari, accompagnata dalla variazione della posizione delle ossa dell’articolazione interessata a quel movimento. I recettori articolari inviano le informazioni principalmente al cervelletto. (2)

BIBLIOGRAFIA:

  1. Buzzi A., Guidi Fabbri G., Le metodiche posturali in funzione educativa e rieducativa. Roma : Armando editore, (1996).

  2. Dee Unglaub Silverthorn., Fisiologia umana “un approccio integrato” quinta edizione. Milano,Torino : Pearson Benjamin Cummings, (2010).

  3. jack H. Wilmore, David L. Costill., Fisiologia dell’esercizio fisico e dello sport. Roma : Calzetti e Mariucci, (2005).

SITOGRAFIA:

  • http://www.lookfordiagnosis.com/mesh_info.php?term=Nervo+Vestibolare&lang=5 (Figura 1.1)
  • http://slideplayer.it/slide/585399/ (Immagine Fuso-neuromuscolare)
  • http://www.rawtraining.eu/fondamenti/allenamento-pliometrico-teoria-e-pratica-parte-1/ (Immagine organo tendineo del golgi)