Effetti del rinculo e tecnica termografica

Un binomio ormai consolidato che consente di effettuare valutazioni sia quantitative che qualitative sulle ripercussioni causate dal calcio del fucile sul corpo del tiratore.

Gli effetti del rinculo possono avere ripercussioni a lungo termine (Anderson & Wilk, 1998)  o a breve termine (Monzoni, et al., 2018). In questo articolo andremo a descrivere alcune tecniche valutative, qualitative e quantitative, utili per l’analisi degli effetti del calcio del fucile sul corpo del tiratore subito dopo la conclusione degli spari.

In generale, un’analisi qualitativa si basa sulle percezioni riportate dai tiratori a seguito di una o più sessioni di sparo: esistono diverse tipologie di test che si pongono l’obiettivo di esplicitare questa sensazione mediante l’utilizzo di scale soggettive validate clinicamente. Al contrario, un’analisi quantitativa prevede l’utilizzo di strumentazione specifica volta a misurare dei parametri fisici/fisiologici che possano descrivere la condizione del tiratore affetta dal rinculo del fucile.

Basandoci sullo studio svolto nel 2004 da Blankenship e colleghi (Blankenship, et al., 2004), sono stati selezionati i seguenti test valutativi qualitativi:

  • Visual Analog Scale (VAS): scala visuale utilizzata per valutare il dolore percepito.
  • Pain Drawing Test (PDT): atlante anatomico utilizzato per localizzare il dolore percepito.
  • Rate of Perceived Exertion – CR10 (RPE CR-10): scala numerica utilizzata per valutare l’affaticamento percepito.

Ed il seguente test valutativo quantitativo:

  • Termografia (IR): tecnica utilizzata per analizzare le variazioni di temperatura superficiali della pelle.

Tutti i test valutativi per avere un confronto misurabile devono essere proposti prima di iniziare la prova sparo, dopo ogni sessione di tiro ed in alcuni casi anche dopo 24,48,72 ore.

Figura 1: Test qualitativi di riferimento per l’analisi soggettiva del dolore, VAS (A), PDT (B) e dell’affaticamento, RPE CR-10 (C) percepiti da parte dei tiratori.

La VAS viene utilizzata per misurare qualitativamente il livello di dolore percepito in una particolare zona anatomica o in tutto il corpo  (Mattacola, Perrin, Gansneder, Allen, & Mickey, 1997). Questa scala (Figura 1_A) nel tiro a volo può essere utilizzata per quantificare il dolore sentito da parte dei tiratori nella zona anatomica di contatto diretto con il calcio del fucile (muscoli pettorale e deltoide anteriore) e le zone anatomiche coinvolte indirettamente dal rinculo (parte superiore del corpo). In generale, la VAS è un test psicometrico validato, formato da una linea orizzontale lunga 100 mm (0 = nessun dolore percepito; 100 = massimo dolore percepito) stampata su di un foglio bianco. Sarà il tiratore stesso ad indicare sulla retta il livello di dolore percepito.

Il PDT è un test utilizzato per identificare le zone dove i soggetti riscontrano maggiormente dolore mediante l’utilizzo di un atlante anatomico (PD, Figura 1_B). Tutti i tiratori sono invitati a completare il loro PD usando l’istruzione standard “disegna su questo atlante anatomico la zona in cui hai sentito dolore, cercando di essere il più preciso possibile”. Dopo il completamento del PD, i soggetti effettuano un riposo di 1 minuto e sono successivamente invitati a ripetere un nuovo PD (Leoni, 2016).

La RPE CR-10 è una scala psicofisica costituita da valori di valutazione che vanno da 0 (nessun affaticamento) a 10 (massimo affaticamento percepito) (Gunnar, 1998) e viene utilizzata per misurare qualitativamente il livello di affaticamento percepito in una particolare zona anatomica o in tutto il corpo. Nella nostra disciplina può essere utilizzata per accertare l’affaticamento percepito dai tiratori nella zona superiore del corpo comprendente l’area anatomica di contatto diretto con il calcio del fucile (muscoli pettorale e deltoide anteriore) e le zone coinvolte indirettamente dal rinculo (parte superiore del corpo) (Figura 1_C).

Al contrario, la Termografia (IR) è una tecnica dove viene utilizzata una termocamera a infrarossi debitamente calibrata per rilevare le radiazioni emesse dalla pelle umana (emissività: 0.98) sottoforma di immagini termografiche in cui vengono visualizzate le zone calde e fredde di una superficie. Durante tutte le valutazioni che si andranno ad effettuare è di fondamentale importanza mantenere costante la distanza tra la termocamera ed il corpo del tiratore (Tkáčová, Hudák, Foffová, & Živčá, 2010), la temperatura ambientale e l’umidità (Priego Quesada, 2017). Successivamente, l’analisi prevede l’individuazione di una regione di interesse (ROI) all’interno della quale è possibile effettuare la misura della temperatura media, il cui valore verrà confrontato prima e dopo di una o più sessioni sparo.

Figura 2: Esempio di rilevazioni effettuate con una termocamera correttamente calibrata prima (figura superiore) e dopo aver sparato (figura inferiore) 72 cartucce 28gr. Official Sporting con un fucile avente calcio rigido e peso di 3000 g. (Monzoni, et al., 2018).

Osservando nel dettaglio le immagini termografiche in Figura 2 è possibile notare un aumento di temperatura rilevante nella ROI, zona di contatto con il calcio del fucile (> 1°) ed un aumento di temperatura fisiologico nelle restanti parti del corpo (<0.4°). Questi dati sono oltretutto supportati da un aumento del dolore (VAS, PDT) e dell’affaticamento (RPE CR-10) percepiti dal tiratore nella parte superiore del corpo, dopo aver sparato il numero di cartucce previste.

In conclusione possiamo dire che, la termografia, se utilizzata correttamente, può essere un valido strumento per confrontare quantitativamente gli effetti del rinculo a breve termine sul corpo del tiratore.

Nel prossimo articolo verrà descritta la muscolatura maggiormente coinvolta durante le varie fasi del tiro.

BIBLIOGRAFIA:

  • Anderson, J. R., & Wilk, K. E. (1998). La spalla dell’atleta. Roma: Antonio Delfino Edizioni.
  • Blankenship, K., Evans, R., Allison, S., Murphy, M., Isome, H., Dinauer, P., . . . Ortega, S. (2004). Shoulder-fired weapons with high recoil energy: quantifying injury and shooting performance. USARIEM Technical Report T04-05.
  • Gunnar, B. (1998). scales, Borg’s perceived exertion and pain. Champaign, IL, US: Human Kinetics.
  • Leoni, D. F.-P. (2016). Test–retest Reliability in Reporting the Pain Induced by a Pain Provocation Test: Further Validation of a Novel Approach for Pain Drawing Acquisition and Analysis. World Institute of Pain, Pain Practice, 1-9.
  • Mattacola, C. G., Perrin, D. H., Gansneder, B. M., Allen, J. D., & Mickey, C. A. (1997). A comparison of visual analog and graphic rating scales for assessing pain following delayed onset muscle soreness. Journal of Sport Rehabilitation, 6, 38-46.
  • Monzoni, R., Lonzi, B., Banci, L., Mari, F., Vignaroli, M., & Federici, A. (2018). Assessment of effort and pain after compak sporting competition using three different over&under shotguns. World Congress of Performance Analysis of Sport XII, (p. 68-77). Opatjia (Croatia).
  • Monzoni, R., Lonzi, B., Lucertini, F., Aluigi, M., Mari, F., Banci, L., . . . A., F. (2018). Analysis of perceived comfort in Compak Sporting competition. Book of Abstract of the 23nd Annual Congress of the European College of Sport Science, (p. 260). Dublin (Ireland).
  • Priego Quesada, J. I. (2017). Application of infrared thermography in sports science. Springer International Publishing, 59-65.
  • Tkáčová, M., Hudák, R., Foffová, P., & Živčá, k. J. (2010). An importance of camera subject distance and angle in musculoskeletal applications of medical thermography. Acta Electrotech Inform, 10, 57–60.

R.Monzoni. (2019). Effetti del rinculo e tecnica termografica. Caccia&Tiro. n°5 (maggio) pp 34-35